La lumaca è "saggia": costruisce la delicata architettura del guscio aggiungendo una dopo l'altra delle spire sempre più lunghe, poi smette bruscamente e comincia a creare delle circonvoluzioni, stavolta descrescenti, in pratica torna sui suoi passi, irrobustendosi invece di accrescersi. Una sola spira in più darebbe al guscio una dimensione sedici volte più grande e questo peggiorerebbe la qualità della sua esistenza; allora abbandona la ragione geometrica in favore di una progressione aritmetica. Per questa ragione, la lumaca è diventata il simbolo della sostenibilità ecologica e dell'equità sociale. L'uomo di oggi, produttore e consumatore di merci industriali, va proprio nel senso opposto alla chiocciola: consuma troppo, butta via troppo, "si mangia troppa natura", la sua "crescita" è inarrestabile, non può nè vuole fermarsi. Come se fosse possibile una crescita infinita in un pianeta limitato! ...
(Roberto Papetti, La lumaca era nell'orto).